Storia

La storia dell’Avis Comunale di Ascoli parte da molto lontano.

Il 31 luglio 1939 i primi 18 donatori si unirono al Prof. Vittorio Cantalamessa per costituire la sezione dell’Avis Comunale di Ascoli Piceno.

Fino a quella data erano presenti i datori di sangue, persone che venivano chiamate al bisogno dall’ospedale per fornire il proprio sangue a pagamento; tale era la modalità di raccolta sangue in voga nel piceno in quel periodo.

Il Prof. Cantalamessa, imitando quello che pochi anni prima era accaduto a Milano, costituii la sede dell’Avis Comunale.

Essendo un medico dell’ospedale garantiva ai primi 18 donatori delle analisi periodiche per la loro salute e all’occorrenza venivano chiamati dall’ospedale per donare gratuitamente il proprio sangue.

In quegli anni era possibile la donazione braccio e braccio, non si poteva conservare il sangue, come accade oggi attraverso le donazioni programmate.

L’importanza della donazione e della risposta alla chiamata era essenziale.

Fu quello il primo anello di una lunga e serrata catena di solidarietà che anno per anno si è snodata, in risposta alla richiesta di quel prezioso liquido.

L’organizzazione è aumentata numericamente con un ritmo sempre più crescente, dapprima facendo leva sul senso eroico della società, reduce da una guerra e consapevole delle sofferenze causate da quei tragici eventi, in seguito agganciandosi alla cultura sanitaria moderna che è incentrata sulla medicina preventiva.

Le figure che hanno dato impulso ed hanno connotato l’agire operoso dell’Avis attraverso il tempo ed i cambiamenti sopravvenuti, risultano essere tutte ricche di temperamento e dotate di spirito altruistico oltre che di grandi doti umanitarie.

Vittorio Cantalamessa